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La salute non è assenza di malattia

Oggi possiamo ritenere che una definizione della salute intesa come assenza di malattia non è più adeguata. L'ambiente di vita influisce enormemente sulla condizione di salute. In questo brano, tratte dal Manuale critico di psichiatria del neuropsichiatra G. Jervis, edito da Feltrinelli, i concetti di “salute” e “malattia” vengono esaminati criticamente.
Giovanni Jervis, collaboratore e sostenitore delle idee di Franco Basaglia, traccia un quadro oggettivo, lontano dagli schemi e stereotipi che a volte offuscano l'argomento.

La salute non è solo assenza di malattia: essa è, invece, la possibilità di utilizzare al massimo le attitudini fisiche e psichiche dell’organismo, cioè capacità di usare il proprio corpo in modo ottimale. Nel preambolo dell’Atto costitutivo della Organizzazione mondiale della sanità si afferma infatti che la salute non è solo assenza di malattia, ma anche «lo stato di benessere completo, fisico, mentale e sociale.» Inoltre, compito odierno della medicina non è oggi solo di curare, ma soprattutto di prevenire, cioè di rimuovere le cause di malattia. La medicina è, o meglio dovrebbe essere, diritto alla salute: cioè lotta affinché tutti gli uomini possano mettere a disposizione le proprie energie per dei fini comuni. […]
Malattie vecchie e nuove Una persona che da anni soffre di fegato, di vari disturbi cronici, o di obesità e di artrosi, per lo più non si considera malata, perché la sua vita procede quasi normalmente: ma certamente non gode di buona salute. Qualcuno può essere stato sottoposto a vari interventi chirurgici, per motivi diversi, e per tutta la vita non starà “come prima”; oppure ha una invalidità grave permanente derivata, ad esempio, da un incidente sul lavoro. Un’altra persona soffre da anni di insonnia; spesso ha dei periodi di “esaurimento” in cui si sente spossata, ansiosa, e non riesce a lavorare. Tutti questi non sono esempi di malattia tradizionale ma neppure di salute. Il discorso deve essere portato più avanti, e non riguarda certamente sempre disturbi “lievi”. Se salute è pieno godimento delle proprie capacità fisiche e psichiche, non è affatto in salute chi per motivi di miseria e di ignoranza mangia in modo insufficiente e inappropriato; non è in salute chi vive in ambienti malsani, chi lavora in condizioni ambientali che progressivamente distruggono il suo fisico; e neppure è in salute la persona di media età che, da sempre curata male per le più varie malattie, va verso una accelerazione del proprio decadimento, ha una vecchiaia malata, e muore prima del tempo.
(G. Jervis, Manuale critico di psichiatria, Feltrinelli, Milano 1997, pp. 27-29) 

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